Pulcinella irrompe spaventato in una bottega che espone oggetti tipici del folklore napoletano. Qui racconta al negoziante lo strano episodio che gli è capitato in un ristorante. Mentre stava per inforcare i suoi spaghetti, una vecchia gli ha predetto che avrebbe perso sé stesso, poi che avrebbe sentito una musica e, infine, che avrebbe avuto tanta fortuna. A quel punto, l’indiano che era entrato con la vecchia si era messo a suonare il piffero e gli spaghetti di Pulcinella avevano iniziato a sollevarsi dal piatto e a ballare. Da qui la sua paura, la sua fuga dal ristorante e il suo arrivo nella bottega dove riesce a farsi regalare dal negoziante un “curniciello”. Quel dono lo trasporta in uno stato di trance sulle note incalzanti della filastrocca di Pappagone (P. De Filippo – “Aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglio”). Quando si riprende, Pulcinella ricostruisce il senso di quanto gli è accaduto e confida al negoziante che diventerà ricco proprio grazie ai tre numeri associati alle parole della vecchia: 90 – la paura, 55 – la musica e 75 …Pulcinella!