Pulcinella, assaporando ancora il retrogusto del babà, inizia a desiderare la chiusura perfetta del suo ciclo di appetito continuo: il caffè. Nel suo vagare per le strade di Napoli alla ricerca della famiglia Tiello, si imbatte nella vetrina di un bar con la scritta “Caffè sospeso“. Non ci pensa due volte, entra e ordina un caffè. Mentre pensa alla generosità del popolo napoletano, racchiusa in quella frase e in quel gesto, di nuovo… si incanta e lo ritroviamo ad ascoltare il discorso del suo dirimpettaio sull’importanza del caffè fatto con passione (sulla falsariga di Edoardo De Filippo in “Questi fantasmi”). Salutato il dirimpettaio Pulcinella si prepara un bel caffè illustrando tutti i dettagli che la tradizione napoletana impone per prepararlo. All’improvviso, Pulcinella si “risveglia” dal torpore in cui era caduto, sorseggia il caffè ed esce dal bar per continuare la ricerca della famiglia Tiello. Lo vediamo incamminarsi per dei vicoli e sbucare a San Gregorio Armeno.